Film come sogni, film come musica. Nessun’arte passa la nostra coscienza come il cinema, che va diretto alle nostre sensazioni, fino nel profondo, nelle stanze scure della nostra anima. (Ingmar Bergman)
Un film non è un sogno che si racconta, ma un sogno che stiamo sognando tutti insieme. (Jean Cocteau)
Il meccanismo creatore delle immagini cinematografiche è, a causa del suo funzionamento, quello che fra tutti i mezzi di espressione umana richiama meglio il lavoro dello spirito durante il sonno. Il buio che invade a poco a poco la sala equivale all’azione di chiudere gli occhi. È allora che comincia sullo schermo e al fondo dell’uomo l’incursione notturna dell’inconscio; le immagini come nel sogno compaiono e scompaiono, il tempo e lo spazio cronologico e i valori relativi di durata non corrispondono più alla realtà.
( Luis Buñuel )
Si ritiene che il sogno sia un’esperienza personalissima, privata, legata strettamente alle proprie esperienze e immaginazioni, da raccontare a pochi intimi o da custodire nello scrigno segreto della stanza d’analisi, di scarso o nullo interesse per gli altri.
Per noi occidentali la dimensione onirica è quella egocentrica di Freud, indifferente alle analogie e somiglianze facilmente riscontrabili nei viaggi notturni della collettività.
Che i sogni possano essere patrimonio comune è noto fin dall’antichità, quando venivano concepiti come frammenti di un grande sistema comunicativo, la divinazione, rivolto non verso il centro dell’uomo ma verso l’uomo che lo circonda.
Jung illumina le valenze collettive, le stratificazioni millenarie di culture e miti della storia dell’umanità contenute nei sogni, ma si deve al socioanalista inglese Gordon Lawrence l’elaborazione, negli anni 80 del secolo scorso, di un metodo sul loro uso sociale.
Da molti anni associo la visione di un film al Social Dreaming in svariati contesti, dalle aziende alle scuole primarie e secondarie, dall’ospedale al carcere e più direttamente nella comunità per risognare insieme il film e consentire inedite esplorazioni nei luoghi dell’immaginario.
I sogni della notte si connettono alle immagini cinematografiche e insieme cuciono il mondo all’interno della matrice, spazio temporaneo in cui i sogni vengono condivisi.
Con una psicosocioanalista e un critico cinematografico ho aperto questo blog allo scopo di enfatizzare le reciproche influenze tra il cinema e il sogno e promuovere nuovi eventi.